Pannelli fotovoltaici sono i protagonisti del Pnrr

pannelli fotovoltaici

Oggi parleremo di Pnrr – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: prevede investimenti e riforme volti alla digitalizzazione, innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica del paese attraverso i pannelli fotovoltaici. Si tratta di un documento che il governo italiano ha predisposto per mostrare come intende gestire i fondi ricevuti da Next generation EU.

NG Eu è uno strumento di ripresa e rilancio economico europeo approvato dal Consiglio Europeo a luglio del 2020, volto a risanare le perdite causate dalla pandemia.

In questo articolo andremo a focalizzarci sul Pnrr agro-voltaico chiamato “Parco Agrisolare”, che è stato firmato il 25 marzo 2022 dal Ministero delle politiche agricole.

Il costo totale di questo investimento è di 1,5 miliardi e l’obiettivo è quello di diffondere gli impianti agro-voltaici di medie e grandi dimensioni per avere un’agricoltura sostenibile e una produzione di energia rinnovabile. Si vuole rendere il settore agricolo più competitivo, riducendo i costi dell’approvvigionamento energetico e migliorando le prestazioni climatiche e ambientali di questo settore che è responsabile del 10% delle emissioni di gas serra in Europa.

Ma andando per ordine, in cosa consiste “Parco Agrisolare”?

L’agro voltaico consente l’utilizzo del terreno per l’agricoltura e per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico al tempo stesso; infatti, prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

Questa modalità comporta diversi vantaggi, primo tra tutti il giovamento ambientale ed economico, che contribuisce al miglioramento del pianeta e all’aumento del grado di sostenibilità e redditività delle aziende che operano nel settore agricolo. Altri vantaggi che scaturiscono dall’utilizzo dei pannelli fotovoltaici sono ad esempio: la protezione delle colture dagli eventi atmosferici esterni, contribuiscono alla diminuzione del fabbisogno idrico in agricoltura, stimolano investimenti che accrescono la competitività dell’azienda agricola tramite la digitalizzazione, creano nelle comunità rurali nuove opportunità di lavoro, consentono un duplice uso del suolo, contrastano l’abbandono dei terreni agricoli e infine ottimizzano i costi operativi dell’impianto fotovoltaico.

Il nostro paese è particolarmente adatto per questo tipo di produzione perché dispone aree agricole ampie e soleggiate. Le aziende agricole consumano una grande quantità di elettricità per l’irrigazione, l’aratura, le serre, il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici e le operazioni casearie. Unitamente all’attività dei pannelli fotovoltaici possono essere eseguiti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture, tra cui:

  • Rimozione e smaltimento dell’amianto o eternit dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente: questa procedura deve essere svolta da ditte specializzate;
  • Realizzazione dell’isolamento termico dei tetti
  • Realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto

Chi può partecipare al bando?

Al bando possono partecipare: imprenditori in forma individuale o societaria, imprese industriali in possesso di codice ATECO, le cooperative agricole. Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari inferiori a €7.000.

Quali sono le agevolazioni per i partecipanti?

  • 50% a fondo perduto per le Regioni del Sud
  • 40% a fondo perduto per le altre regioni
  • Maggiorazione del 20% per: giovani agricoltori o per agricoltori che si sono insediati nei cinque anni precedenti la data della domanda di aiuto, per investimenti collettivi come impianti di magazzinaggio utilizzati da un gruppo di agricoltori o impianti di condizionamento dei prodotti agricoli per la vendita e la maggiorazione è presente per investimenti in zone soggette a vincoli natarli o ad altri vincoli specifici.

Come fare domanda per accadere a “Parco Agrisolare”?

Al momento il bando è in corso di pubblicazione e gli aiuti entreranno in vigore dalla data della decisione di approvazione da parte della Commissione Europea. A seguito di questa decisione sarà emanato l’avviso di adesione e identificata la finestra temporale di presentazione delle domande.

Il 70% dei fondi dovrà essere utilizzato nel 2022 mentre il residuo 305 andrà impegnato entro la fine del 2022. Gli interventi resi possibili dal PNRR dovranno essere conclusi entro il 2026.

Quali criticità potrebbero affrontare le aziende?

Sicuramente la difficoltà per una PMI in questa situazione è l’articolazione di un piano strutturato e concreto che porti davvero benefici all’intera azienda. Successivamente, questi piani verranno sottoposti ad approfondimenti per verificare la loro fattibilità per poi accedere al Pnrr; occorrerà indagare anche gli investimenti di possibile esigibilità tra quelli proposti dai fondi, analizzando le iniziative del settore. Successivamente sarà possibile procedere con l’attuazione vera e propria dei progetti.

Durante il percorso le aziende dovranno mantenere un buon approccio manageriale e gestionale del cambiamento in atto, per portare a buon fine l’implementazione del piano; sfida non semplice da superare.

Con la speranza che questo articolo vi sia stato utile, cari lettori alla prossima!

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